Tra le tante case editrici italiane quale scegliere per proporre il proprio manoscritto. Dove reperire un elenco degli editori? Quali sono gli editori che accettano autori esordienti?
Vorrei presentare la mia opera ad un editore, ma a chi? La prima cosa da fare è procurarsi un elenco di tutti gli editori italiani (reperibile in internet) e iniziare ad acquisire informazioni sulle loro linee editoriali. (Inutile proporre una raccolta di poesie ad un editore che non si occupa di questo genere).
Una volta raccolti i dati (anche dai loro siti internet) possiamo dividere gli editori in due categorie: quelli con richiesta di contributo e quelli “tradizionali”.
Se l’editore specifica che per i nuovi autori o gli esordienti richiede un contributo, non illudiamoci di essere così bravi da rappresentare l’eccezione alla politica aziendale e di poter pubblicare con lui contravvenendo alla regola generale, quindi se non siamo disposti a investire su noi stessi, è meglio rinunciare a contattare l’editore in questione e concentrarci su quelli che non ci chiedono soldi.
Una volta selezionato uno o più editori che potrebbero essere interessati alla nostra opera, occorre contattarli. A volte il sito personale dell’editore spiega le modalità per presentare nuove opere, quindi ci conviene attenerci alla procedura indicata. Se non viene specificato nulla possiamo contattarlo via e-mail o telefonicamente e chiedere se accettano nuove opere e la modalità per poterle inviare. La procedura non è uguale per tutte le case editrici, quindi ci conviene accertarci si seguire la procedura corretta per evitare di essere scartati a priori.
Se decidiamo di scrivere una lettera di presentazione da allegare al manoscritto è bene non affermare di aver scritto il nuovo best seller o che se ne venderanno sicuramente centinaia se non migliaia di copie, è troppo pretenzioso e può indisporre chi si appresta a leggere e dare un giudizio sul nostro operato. Lasciamo (anche se a malincuore) che sia l’editore a stabilire se sarà o meno un successo editoriale: è il suo mestiere e ha molta più esperienza di noi.
Non dobbiamo meravigliarci se dopo tre/cinque mesi non abbiamo ancora notizie, le valutazioni in tempi brevi sono rare e solitamente sono legate a editori a pagamento.
Dobbiamo essere coscienti del fatto che se un editore decide di pubblicare la nostra opera, non necessariamente se ne venderanno centinaia di copie, potrebbe essere che si riducano a poche decine. Non illudiamoci che pubblicare un romanzo, un saggio ci faccia arricchire o ci permetta di vivere di quello. Di fronte a tanti autori promettenti e ad altrettanti (o più) scarsi, un editore fa una scelta (che non sempre risulta quella giusta) per cui se veniamo scartati con la solita letterina impersonale, proviamo con un altra casa editrice e se il motivo del rifiuto è ben argomentato facciamone tesoro e proviamo a seguire il consiglio per migliorare e riproporsi in un secondo tempo.