Anche se alcuni di noi useranno questi accessori per mera moda, in realtà servono anzitutto a riparare i nostri occhi dalla luce del sole. Infatti, gli occhi vanno protetti in particolare dai raggi ultravioletti, responsabili di infiammazioni e irritazioni. Questa protezione va usata soprattutto quando la luce è molto forte (ad esempio in spiaggia, la luce viene riflessa sia in acqua ma soprattutto sulla spiaggia), ma anche sulla neve, o a latitudini elevate è sempre bene tenerli a portata di mano.
Se dovessimo raffigurare la luce solare, il suo spettro avrebbe un colore che va dal blu al rosso. I raggi che superano gli 800 nanometri (cioè gli ultravioletti) sono quelli più pericolosi, perché la loro lunghezza d’onda è molto corta, e ciò significa un maggiore assorbimento da parte dell’atmosfera terrestre. Anche se non sono visibili, questi raggi rischiano di compromettere seriamente la salute dei nostri occhi, come pure i raggi blu e violetti. Proprio in virtù di questa considerazione, sarebbe meglio evitare lenti da sole di colore blu.
Per fare in modo che gli occhiali possano dirsi efficaci, devono riparare dai raggi UVA e UVB, e non è sufficiente a tale scopo che le lenti siano semplicemente scure, ma il filtro di protezione deve riparare al 100% dai raggi UV. In caso contrario si corre il rischio che la pupilla si dilati troppo, provocando congiuntiviti. Trovare una protezione totale non è più solo una prerogativa degli occhiali più costosi, ma è possibile trovarne anche a buon mercato, senza dover rinunciare alla protezione necessaria. È utile quindi prestare attenzione a questo fattore, più che all’estetica, quando si fa questo acquisto.
Chiaramente se è necessario proteggersi dai raggi invisibili del sole, è altrettanto importante ripararsi dalla luce visibile. Se non versiamo in situazioni particolari, ad esempio alta montagna o mare, possono bastare degli occhiali che assorbono per circa il 60-80%. Se invece versiamo in condizioni in cui la luce è molto forte, la necessità di ripararsi aumenta: in tal caso le lenti dovranno assorbire la luce quasi al 100%. È inutile, se non dannoso, utilizzare queste lenti quando si è in città, in particolare quando si guida o si va in bicicletta. L’ideale sarebbe avere diverse lenti da utilizzare a seconda delle condizioni di luminosità.
A partire dal luglio del 1995 è diventato obbligatorio per i produttori indicare la capacità filtrante delle lenti, su una scala da 0 a 4, nonché il marchio di conformità CE. Proprio per tale motivo è meglio evitare di acquistare lenti che non portano queste indicazioni: non solo è sintomo di scarso rispetto delle disposizioni da parte dei produttori (il che dovrebbe rappresentare un disvalore per i consumatori), ma non si può nemmeno essere sicuri di avere un prodotto affidabile e rispondente a delle caratteristiche di sicurezza valutate in sede comunitaria. Con il fattore 0 la lente è praticamente quasi inefficace nei confronti del sole: il suo potere attenuante sarà infatti molto basso. Già un occhiale con fattore 1 consente di ripararsi dall’abbagliamento. I coefficienti tra 2 e 3 sono invece utili in caso di luminosità forte. Infine l’occhiale con potere filtrante 4 viene usato in situazioni di fortissima luce (ad esempio in spiaggia o sulla neve). È importante sottolineare che queste indicazioni non hanno nulla a che vedere con la protezione dai raggi UVA e UVB. La sola apposizione del marchio CE non è poi indice di qualità, ma indica semplicemente che l’occhiale risponde a dei requisiti minimi di protezione. Dobbiamo poi tener conto che questi sigilli possono venir falsificati. Per essere sicuri è meglio affidarsi a un ottico di fiducia, o comunque a centri di vendita specializzati.
Il materiale di cui sono fatte le lenti è la plastica o al più il vetro temprato. Chiaramente per l’attività sportiva sono molto più indicati gli occhiali di plastica. Inoltre è bene tenere sempre con gran cura le lenti, anche i graffi più piccoli significano un adattamento e quindi un affaticamento dell’occhio. Parimenti da evitare anche gli occhiali con la lente sfumata(più chiara man mano che si scende), perché la luce non segue sempre o per forza una maggiore intensità dal basso verso l’alto. Inoltre la protezione dipende moltissimo anche dalla grandezza dell’occhiale (che solitamente dovrebbe coprire tutto l’occhio, anche nella parte laterale delle tempie).
Se si dovesse stilare una classifica delle lenti di migliore qualità, vincerebbero sicuramente quelle in vetro molato. Infatti non hanno l’inconveniente che presentano altri occhiali (come quelli in vetro fuso) di deformare le immagini. Per verificare tale caratteristica basta prendere la lente, puntarla su un oggetto lontano e ruotarla sempre fissando lo stesso oggetto: potrete osservare da soli che, se questo viene deformato a seconda dell’angolazione della lente, l’occhiale non è di buona qualità.