Pianta erbacea, della famiglia delle Ombrellifere, perenne se spontanea, biennale se coltivata. Originaria della Sardegna, cresce spontanea in tutta la zona mediterranea.
Ne esistono due varietà: quello a foglia riccia, coltivato soprattutto in Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Australia e quello a foglia liscia, o prezzemolo comune, largamente usato in Italia. La pianta presenta fusto eretto, è alta da 15 a 80 cm. Le foglie sono di un colore bel verde brillante, di forma leggermente triangolare, hanno margini frastagliati. I fiori sono riuniti in ombrelle, sono bianco verdastri; il frutto è invece costituito da due parti secche contenenti ciascuno un seme. Tutta la pianta emana un piacevole aroma.
DROGA: le foglie, le radici e i semi. Dal mese di giugno in poi la produzione sarà continua per cui l’eccesso di foglie può essere essiccato, surgelato o conservato sotto sale. Le foglie si possono essiccare disponendole in strati sottili, in un luogo all’ombra, aerato e riparato. Vanno poi conservate in recipienti di vetro o porcellana.
SOSTANZE CONTENUTE E PRINCIPI ATTIVI: VITAMINE A,B,C, SALI MINERALI, OLIO ESSENZIALE (APIINA, BERGAPTENE, MUCILLAGGINE.
PROPRIETA’ ED UTILIZZO: DIGESTIVO, CARMINATIVO e DIURETICO. Stimola l’appetito e la digestione. E’ indicato in molti disturbi dell’apparato genito-urinario e circolatorio. L’infuso della radice di prezzemolo è indicato contro l’acne e la sudorazione eccessiva, l’infuso di foglie mantiene sani i capelli.
In CUCINA: ha il potere di ravvivare il sapore delle altre erbe e lo si piò fare in mille modi per insaporire antipasti, salse primi e secondi sia di carne che, soprattutto, di pesce. E’ un bene ricordare di AGGIUNGERLO A FINE COTTURA per non distruggere la vitamina C.
Una delle salse più conosciute è la piemontese “bagnet verd” che si serve come contorno al bollito e che si prepara con: aglio, rosso d’uovo, mollica di pane bagnata nell’aceto, filetti d’acciuga e, naturalmente, prezzemolo. Lo “zimino”, tipico della Liguria e della Toscana, riunisce in olio o burro prezzemolo, aglio, spinaci, bietole, sale e pepe. Serve per accompagnare piatti di magro. La “zogghiu”, salsa tipica siciliana per carni o pesci alla griglia, è composta da aglio, menta e prezzemolo pestati nel mortaio, si unisce sale e pepe e si stempera con olio e aceto. Masticato crudo, il prezzemolo rinfresca l’alito, specie dopo aver mangiato cibi con aglio.
AVVERTENZE la tossicità non è ben definita ma il suo uso è sconsigliato in soggetti con insufficienza epatica o renale. Usato con funzioni terapeutiche richiede una attenta valutazione, perchè contiene sostanze che, in certe dosi, possono essere molto pericolose, specie in gravidanza e durante l’allattamento. L’uso è sempre consigliato dietro prescrizione medica.
CURIOSITA’: il nome prezzemolo deriva dal greco ‘petroselion’ che significa “sedano delle pietre”, ‘sativum’ invece “adatto ad essere coltivato”.
Ben noto ai popoli antichi, in particolare Greci e Romani, che ne facevano un uso molto diverso: i Greci portavano in testa dei ciuffetti di questa pianta quando partecipavano ai banchetti , perchè si credeva che desse una nota di allegria e stimolasse l’appetito. I Romani invece lo usavano per adornare le tombe dei congiunti. Tale associazione si protrasse fino all’ inizio del Medio Evo, e per molti secoli la gente ebbe la convinzione che piantare il prezzemolo significasse morte e raccolti scarsi.
Gli Etruschi lo chiamavano “Petroselinum”, nasceva spontaneo nei luoghi alti delle città etrusche. Era considerata una pianta magica e veniva usata con altre sostanze animali per comporre un unguento che “faceva miracoli”. Veniva utilizzato sia nella farmacopea familiare che nei riti propiziatori.
Esperti apicoltori, gli Etruschi sapevano che il prezzemolo leniva le punture delle api. In cucina sembra che lo usassero per carni dal sapore delicato, unito all’aglio.
Dal Medio Evo l’uso di questa erba divenne abituale in CUCINA: da qui il motto “essere come il prezzemolo”, ad indicare qualcosa o qualcuno che si trova dappertutto.