Il paese di Villanovaforru, che ha circa 700 abitanti, è un piccolo centro culturale e turistico della Sardegna, nel Medio Campidano, ricco di storia e tradizioni. Risulta essere noto per le recenti scoperte archeologiche del nuraghe di Genna Maria. Il paese dista una cinquantina di chilometri da Cagliari ed è facilmente raggiungibile dalla S.S. 131 attraverso la S.P. 52.
Villanovaforru venne fondato sotto la dominazione Spagnola e il suo centro storico, ricco di case caratteristiche, mantiene ancora la topografia tipica del Seicento; le abitazioni conservano la struttura e i tratti tradizionali dell’architettura locale, di sicuro interesse per i turisti.
A pochi passi dal centro potrai visitare alcuni laboratori artigianali (grafico, di restauro e osteologico), di studio e documentazione scientifica dei numerosi ritrovamenti archeologici, e potrai assistere ai filmati che illustrano le modalità e le tecniche di restauro.
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Nei dintorni, segnalato sulla strada verso Collinas, il complesso nuragico di Genna Maria. Il nuraghe, riportato alla luce solo nel 1977, sorge in posizione dominante sulla cima di una collina con funzione di controllo del territorio nell’età del Bronzo Medio ed il Bronzo Finale (XV-XI sec. a.C.). Si presenta a pianta trilobata con un torrione centrale, è circondato da tre grandi torri unite da spesse mura che racchiudono all’interno un cortile con pozzo a thòlos. All’esterno dell’area del villaggio corre un’altra cinta di mura con sei torri angolari.
Raggiungi il paese di Villanovaforru e all’interno di’ un’elegante palazzina ottocentesca trovi il palazzetto del Monte Granatico,sede del piccolo Museo Archeologico che espone gli oggetti votivi dedicati al culto di Demetra e Core (epoca punico-romana) e contiene i reperti rinvenuti nell’omonimo complesso nuragico: vasi, strumenti litici e metallici riferibili alla vita della comunità, principalmente legata all’agricoltura, all’allevamento e alla caccia.
Al piano superiore del Museo troverai reperti provenienti dai siti del territorio della Marmilla dal Neolitico all’Età Bizantina. La struttura museale si completa con ulteriori spazi, parte integrante dell’offerta culturale che propone visite guidate,interessanti escursioni, ma anche incontri con autori, rassegne letterarie accompagnate da musica, concerti, esposizioni dei prodotti artigianali ed enogastronomici.
Proseguendo il percorso guidato, a 3 Km dal paese sulla strada Lunamatrona- Siddi,ti ritrovi nell’anfiteatro naturale di basalto rosso chiamato “Corona Arrubia” gestito da un Consorzio Turistico locale che ne ha fatto un interessante complesso museale dedicato alla Marmilla e all’economia turistica locale. Qui è stata creata la sezione faunistica, quella botanica, la micoteca, la xiloteca, un erbario e le sale della flora e della fauna della Marmilla.
Questo complesso è circondato dal parco geobotanico, un moderno orto botanico di 61 ettari dove puoi ammirare le specie esistenti e quelle in via d’estinzione in migliaia d’esemplari geneticamente certificati; c’è anche una sezione antropologica dedicata alla società contadina della prima metà del ‘900 ed ai giochi antichi tradizionali.
In tutta l’area sono state rilevate importantissime testimonianze archeologiche, altre sono ancora da riportare alla luce e da studiare. Il consorzio Sa Corona Arrubia ha valorizzato ulteriormente con la sua attività il contesto ambientale e paesaggistico, già unico e suggestivo, inaugurando infine la seggiovia, l’unica in Sardegna, che ti permette un viaggio nel vivo dell’itinerario.
Per concludere, ti consiglio di visitare il Museo Ornitologico di Siddi, con oltre 200 esemplari e, su prenotazione, il Museo Casa Steri che propone un’ affascinante scoperta della storia alimentare in Sardegna dal periodo nuragico e dei modi tradizionali di produrre, trasformare e conservare i cibi. Puoi partecipare, su prenotazione, ai diversi laboratori didattici o agli stage sulla produzione di questi prodotti tipici.